CIAO, SONO LA GROTTA...

Ciao, mi chiamo grotta e sono qui sola ormai da così tanto tempo, forse millenni, che mi son dimenticata tutto!... Non conosco più le buone maniere, sono polverosa, a tratti fangosa, sempre al buio, piena d’acqua, stretta e minacciosa.
Mi sono sempre detta: “ma chi mai verrà a trovarmi...” ma ecco cosa vi racconto, cosa mi è capitato!
L’altro giorno me ne stavo tranquillamente a riposare, un gorgoglio d’acqua mi assonnava, qualche lucertola faceva capolino all’ingresso: all’improvviso un vociare allegro mi fa sobbalzare!
Un richiamo, una risposta, qualche grido, una risata e poi sullo spiazzo dell’ingresso ti vedo alcuni uomini con sacche, martelli, una tenda, un pentolino e tanta allegria. Boh, chissà chi sono e che vogliono. Mi sembra di leggere sulle magliette un nome in giallo, sembra LE NOCCIOLE, oppure no, LE NOTTOLE, e chi saranno poi? Staremo a vedere! Per adesso le intenzioni sembrano buone, mi guardano, mi fotografano, mi confrontano con altre, dicono che sono bella!... Quasi quasi mi son simpatici.
Ma le sorprese sono il mattino dopo. PimPumPam, mi svegliano delle martellate sull’imbocco e la brigata me la trovo dentro, indaffarata con corde, chiodi, anelli ed il solito baccano.

Si chiamano a distanza, si urlano scherzi e battute, sento “ DAI INPS”... “FORZA S’CECC”...” ALZA IL C...!” ... a dire il vero mi sembrano un po’ matti. E poi un solletico tutto addosso, come se mi avessero infisso degli spilli, uno strusciare di corde, un rumore di trapano. Mi accorgo che stanno scendendo nelle mie profondità, direi che nonostante le apparenze ci sanno 
fare, vanno avanti con un entusiasmo come di conquista, di passione... va a vedere che ho trovato degli innamorati! E poi un flash dietro l’altro, una sequenza continua di foto, come se fossi una modella. Sento “guarda lì... guarda là... che bello!”, e mi immagino che passione per amare così tanto dopotutto dei sassi, magari luccicanti, magari a forma strana, magari a colonna o sospesi, forse strani perché... nascosti e ritrovati! Devo proprio dire che non me lo aspettavo, avevo sentito dire che gli uomini amano soprattutto veder rincorrere una palla, o veder sfrecciare scatole di latta con le ruote o, peggio ancora, prendersi a botte o farsi male. Scopro oggi che, vicino a me che sono natura, l’uomo mi appare più sereno e felice.
Poi è venuto tardi, ho seguito la salita faticosa ed ordinata, tutti in fila a darsi una mano, chi veloce e chi lento, chi maestro e chi allievo, ma tutti con un sorriso tra le macchie di fango.
Sono usciti piano piano, han tutto recuperato, smontato ed insaccato, uno sguardo, una foto ricordo e poi via... credo che mi mancheranno un po’. Va beh, per ora aspetto in silenzio come sempre, tanto so che da innamorati torneranno, e sarà ancora festa!
Pino Martinelli